Sulla candidatura di Fassino
Cari amici, care amiche, rispondo pubblicamente ai messaggi che mi sono arrivati su Facebook chiedendo come mai non mi candidassi a sindaco. Ringrazio per la fiducia e per le belle parole spese nei miei confronti. Oggi però Fassino é il sindaco uscente della città ed ha fatto in questi anni un buon lavoro, tanto che Matteo RENZI lo ha definito il miglior sindaco d’Italia e gli ha chiesto di continuare con un nuovo mandato. Come segretario regionale del PD il mio compito oggi é dare il massimo sostegno ai nostri candidati, mettendo da parte le mie aspirazioni personali.
Credo che anche questo faccia parte della nuova politica di cui ha bisogno questo Paese: nessuno deve mettere le proprie ambizioni davanti al bene della comunità. Credo che la continuità dell’impegno di Fassino, evocata dal nostro premier, vada accompagnata con un rinnovamento della classe dirigente allargata di questa città: dobbiamo far percepire ai torinesi che il PD chiama una nuova generazione di professionisti, imprenditori, docenti a condividere il peso di guidare la Città, le sue Circoscrizioni, le sue aziende.
Questa é una sfida che il PD deve fare propria: aprire le porte dei luoghi in cui si prendono le decisioni anche a coloro che non sono professionisti della politica, ma che possono dare un contributo.
Credo che Fassino ed il PD torinese debbano sentire questa missione come propria. Non possiamo non dare risposta alle esigenze di cambiamento e innovazione che provengono da una comunità che chiede “energie nuove”; uso, non a caso, il termine “nuove energie” che ho usato come slogan per le primarie in cui mi confrontai con Fassino nel 2011. All’epoca persi, ma il risultato che ottenni, con pochi amici contro tutto il PD, testimoniava una condivisione di alcuni messaggi che io avevo lanciato.
Oggi, cinque anni dopo, l’ascesa di Renzi testimonia che il Paese ha voglia di apertura, di idee innovative, di cambi di passo.
FASSINO ha l’intelligenza e l’autorevolezza per comprendere ciò e dare spazio nella nuova amministrazione.
Mi aspetto – e per le mie competenze agirò – che il mio partito sia stimolo in questo cammino.
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