Ci lascia stupiti e perplessi la dichiarazione del sindaco Appendino con cui annuncia che la prossima edizione del Salone del Libro sarà gestita unicamente dalla Fondazione per la cultura, e questo con il presunto assenso della Giunta regionale.
In questi anni difficili la Regione ha sostenuto in ogni modo e finanziato il Salone del Libro con una somma doppia rispetto a quanto erogato dal Comune, considerandolo un evento culturale di scala non solo regionale, ma nazionale.
Dopo le vicissitudini che hanno colpito l’ente organizzatore, si é parlato per mesi di costruire una new.co.
Ora leggiamo della volontà della sindaca di gestire di impadronirsi in toto della manifestazione per le prossime edizioni, avvalendosi di un ente, la Fondazione per la cultura, che nel suo programma elettole proprio la sindaca voleva sopprimere.
Questo tema, che investe la principale manifestazione culturale piemontese, dovrà essere adeguatamente trattato nella prossima riunione della maggioranza di centrosinistra che guida la Regione, convocata per il 1 giugno.
Non ci fidiamo ad affidare (il bisticcio é voluto) un evento di questo tipo in mano unicamente ad un’amministrazione comunale che in questi due anni si é rivelata fragile, pasticciona e di basso profilo, come emerge dalla gestione della vicenda Teatro Regio.
Il Consiglio regionale su questi temi si é più volte espresso e da queste discussione si deve ripartire. Il Consiglio regionale non é un bancomat da cui prelevare risorse per poi utilizzarle a mano libera, bensì é l’espressione della comunità piemontese ed ha una funzione di indirizzo politico da cui non si può prescindere.
Sottolineiamo inoltre che se la Regione non comparisse più tra gli organizzatori del Salone, il finanziamento dell’evento potrebbe essere attuato solo attraverso una convenzione pluriennale, che non garantirebbe affatto per il futuro: infatti un nuovo presidente di Regione, meno attento di quello attuale alle vicende torinesi, potrebbe facilmente sottrarsi dal finanziamento, facendo nuovamente precipitare l’equilibrio finanziario della manifestazione.
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