Con Maurizio Martina, #fiancoafianco
In questi giorni è iniziato l’iter del congresso per scegliere il prossimo segretario nazionale del Partito Democratico.
Tra i candidati in campo, ho deciso di sostenere Maurizio MARTINA. Ho assunto questa decisione non da solo, ma insieme alla maggioranza delle persone con cui in questi anni ho lavorato, nella segreteria regionale e negli organi nazionali del partito, a fianco di Matteo RENZI.
Sarebbe inutile negare che in questo congresso l’assenza dalla scena di Matteo lascia tutti noi un po’ spaesati: la sua forte leadership e la visione di prospettiva da lui portata nel PD hanno cambiato il partito e tutti noi.
Ora però occorre andare avanti, come dice Maurizio MARTINA #fiancoafianco. Con la maggior parte degli amici che hanno rappresentato l’area renziana dentro il PD in questi anni abbiamo deciso di sostenere Maurizio, che di Matteo è stato prima ministro, poi vicesegretario.
Maurizio è giovane, ha 41 anni, ma ha alla spalle importanti esperienze sia di governo sia di partito: è stato amministratore del suo piccolo comune, poi consigliere regionale della Lombardia, poi sottosegretario ed infine ministro dell’agricoltura. Ha avuto ruoli nei movimenti giovanili, poi è stato segretario provinciale, regionale ed infine nazionale del nostro partito.
Ho lavorato a stretto contatto di Maurizio quando è diventato reggente del PD dopo le dimissioni di Matteo: è una persona che ha passione per la comunità-partito, che ne conosce a fondo l’organizzazione, che ha cura delle persone, che sa coinvolgere e che rispetta i livelli locali.
Dopo la cavalcata travolgente di questi anni e le polemiche intestine che si sono levate contro il segretario in carica, spesso più contestato dai nostri compagni di partito che non dalle opposizioni, abbiamo bisogno di una ripartenza, che si basi sull’orgoglio delle tante cose realizzate dai governi Renzi e Gentiloni e anche dalla consapevolezza degli errori commessi. Occorre continuare sul cammino intrapreso, riallacciando però un dialogo con le persone con cui negli ultimi anni abbiamo perso i contatti: dobbiamo capire la paura e la rabbia che cova dentro molti nostri concittadini e parlare loro; Lega e Cinquestelle cavalcano questi sentimenti, li moltiplicano, li esasperano, per un bieco fine elettorale. Per noi le cose sono più difficili: non possiamo e non vogliamo rispondere con i muri, ma dobbiamo far capire alle persone che conosciamo le loro angosce, le loro preoccupazione e che siamo gente seria, che vuole dare risposte concrete, di buon senso.
MARTINA, citando JFK, ha detto: “dobbiamo essere idealisti senza illusioni, per non lasciare il campo agli illusionisti senza ideali”. Questa è la nostra sfida.
Alcuni amici, a cui mi lega un rapporto profondo sul piano umano prima ancora che politico, hanno ritenuto di compiere una scelta diversa, sostenendo la candidatura di Roberto GIACHETTI. Rispetto profondamente quella scelta, ma dissento sull’idea che tale scelta sia in maggiore continuità con l’esperienza “renziana” di questi anni. La quasi totalità delle persone che hanno affiancato Matteo negli anni alla guida del partito e del Paese, di coloro che gli sono stati vicini fin dagli esordi, oggi sono impegnati tutti insieme a sostegno di MARTINA; penso a Lorenzo GUERINI, a Luca LOTTI, a Ettore ROSATO. Se vogliamo incidere, se vogliamo continuare sulla traiettoria riformista di questi anni, se non vogliamo tornare indietro, bisogna guidare il partito e Maurizio ha la concreta possibilità di diventarne il nuovo segretario.
Sono convinto che all’Italia serva un Pd forte, europeista, per l’uguaglianza, che sappia tenere la bussola nel mare tempestoso in cui si trova l’Europa intera.
Insieme possiamo farcela.
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