Il Piano Semplificazioni annunciato dal ministro delle Infrastrutture per incentivare la realizzazione delle opere pubbliche è ampiamente condivisibile. Ne vanno rimarcati alcuni aspetti per promuovere realmente un modello gestionale snello ed efficace:
– Come giustamente ha detto il ministro, vanno abbandonate le suggestioni del cosiddetto “Modello Genova”. La ricostruzione del ponte non è un esempio, perché l’opera è stata finanziata da un privato, il progetto è stato donato da Renzo Piano, l’impresa è stata imposta dal governo e, oltretutto, l’opera è costata molto più del preventivato.
– Vanno rafforzate e riorganizzate le stazioni appaltanti. Oggi sono troppe e spesso inadeguate a svolgere le funzioni perché prive di personale tecnico.
– Concordiamo sulla necessità di integrare l’elenco delle opere da commissariare, inserendovi quelle per cui serve un’accelerazione. Tra queste va inserita sicuramente la linea Roma-Parigi (quella che riduttivamente si definisce Torino-Lione) per la tratta nazionale. Se non si sblocca urgentemente quest’opera, avremo un nuovo traforo ferroviario completato ma una linea dell’800 dal Moncenisio a Torino.
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