Agenzia delle entrate: pretendiamo meritocrazia e trasparenza!
Agenzia delle entrate: pretendiamo meritocrazia e trasparenza! Dal 1998 non è stato bandito validamente un concorso per selezionare i dirigenti dell’Agenzia. Si è sempre proceduto con nomine discrezionali effettuate senza oggettive procedure selettive. Pensate che, in questo modo, circa 800 funzionari incaricati da oltre 15 anni svolgono mansioni dirigenziali percependo il doppio dello stipendio dei loro colleghi funzionari, i quali di fatto si vedono negata ogni possibilità di legittima progressione di carriera. La Corte Costituzionale ha posto fine a questa evidente distorsione dichiarando finalmente illegittime dette nomine.
Nonostante ciò il Direttore dell’Agenzia, Rossella Orlandi, ha tentato più volte di introdurre sanatorie per aggirare la decisione della Consulta. Ha lamentato per un verso il pericolo di perdere quelle professionalità attratte dal mercato lavorativo esterno, cosa evidentemente non avvenuta, e per l’altro il rischio di pregiudicare l’azione dell’Agenzia delle Entrate, anch’esso rischio non verificatosi perché la struttura si è rivelata perfettamente efficace anche senza gli incaricati, grazie al costante e competente lavoro degli altri 40.000 funzionari. Ora anche qualche parlamentare del PD vorrebbe presentare un emendamento rivolto a salvare gli 800 funzionari decaduti, assecondando nuovamente il percorso surrettizio invocato da Orlandi. Mi sono attivato chiedendo al Governo di evitarlo e il Ministro Morando mi ha rassicurato che non intraprenderanno mai un’azione simile: i dirigenti dovranno essere scelti sulla base di un concorso che salvaguardi meritocrazia e trasparenza e non per soddisfare giochi di potere e clientelismo.
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